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LE NOVITÀ

Mancata comunicazione dell’ordinanza pronunciata dal giudice fuori udienza: conseguenze processuali
Cassata con rinvio la decisione che aveva ordinato la cancellazione della causa dal ruolo e dichiarato l’estinzione del giudizio

Condanna (rapina) per il marito che sottrae lo smartphone alla moglie per cercare prove dell’infedeltà
Il marito aveva sostenuto la liceità del proprio comportamento dovuta al tacito consenso derivante dalla convivenza

Periodo di stage presso gli uffici giudiziari e interruzione del tirocinio
L’interruzione per oltre sei medi del tirocinio comporta la cancellazione dal Registro dei Praticanti

Amministratore di sostegno avvocato: la difesa in giudizio non genera un rapporto contrattuale professionale
Il compenso per l’opera in questione può trovar soddisfazione nell’ambito dell’equa indennità ex art 379 cod. civile
Notificazione di atto giudiziario (appello) eseguita dall’operatore di poste private: sanatoria e tempestività
La verifica relativa alla tempestività o meno dell’appello deve prendere in considerazione il termine a quo e il termine ad quem
LA MASSIMA DEL GIORNO

Condominio: riparto spese per le cose comuni destinate a servire i condomini in misura diversa
L’art. 1123, comma 1, c.c. stabilisce il criterio generale di ripartizione delle spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell’edificio, per la prestazione dei servizi nell’interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza. Secondo la predetta disposizione, tali spese sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione. Sul piano generale, in tema di condominio di edifici, se le cose comuni sono destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese, a meno che non vi sia un diverso accordo adottato all’unanimità dalle parti, vanno ripartite in proporzione all’uso che ogni condomino può farne, come stabilito dall’art. 1123, comma 2, c.c. Affermazione, questa, che si pone in linea di continuità con quanto precedentemente sostenuto da Corte di cassazione, Sez. 2 Civile, n. 6359/1996, Fantacchiotti, Rv. 498541-01, in cui si afferma, appunto, che il criterio di ripartizione delle spese per la conservazione ed il godimento delle parti comuni, previsto dal primo comma dell’art. 1123 cod. civ., non si applica quando si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, per le quali, a meno che non vi sia un diverso accordo delle parti, il criterio è, invece, quello della proporzionalità tra spese ed uso stabilito dal secondo comma del medesimo articolo.
CIVILE

Imprenditore individuale che abbia cessato la sua attività: dichiarazione di fallimento entro 1 anno dalla cancellazione
All’imprenditore è preclusa la possibilità di dimostrare il momento anteriore dell’effettiva cessazione dell’attività
CONDOMINIO

Il rendiconto condominiale
Tutte le informazioni contenute nel bilancio devono essere redatte in modo tale da permettere ai condomini una immediata verifica
PROCEDURA CIVILE

Il giudice può discostarsi dalle soluzioni prospettate dal ctu solo dando adeguata giustificazione del suo convincimento
Il giudice, peritus peritorum, ha il dovere di giustificare il proprio differente convincimento confrontandosi con le ragioni disattese
PROFESSIONE AVVOCATO

Patto di quota lite: sanzione per l’avvocato che aveva chiesto compensi manifestamente sproporzionati
Il c.d. patto di quota lite tra l’avvocato e la parte da lui assistita ha avuto una complessa evoluzione legislativa
TASSE e SANZIONI

ICI: esonero per la pertinenza (garage) distante due km dall’abitazione principale in virtù del collegamento funzionale
Il vincolo pertinenziale non presuppone necessariamente contiguità fisica tra i due beni ma un collegamento funzionale tra essi
FAMIGLIA e MINORI – SUCCESSIONI

Separazione: nella determinazione dell’assegno ha rilievo la valutazione della possibilità di procurarsi un reddito
La coniuge aveva rifiutato le proposte di lavoro ritenendole sempre inadeguate al proprio profilo personale e professionale
MEDIAZIONE FAMILIARE – MINORI

Obbligo di repéchage: nessun obbligo di collaborazione in capo al lavoratore
L’onere probatorio in ordine alla sussistenza dei presupposti previsti dalla norma è a carico del datore di lavoro
ESECUZIONE FORZATA
NORMATIVA
EDILIZIA e URBANISTICA
ENTI
CANALE YOUTUBE PUNTO DI DIRITTO
AMMINISTRATIVO

Libertà di scegliere il medico di base anche se si è residenti in Comune diverso
Accolta la richiesta del pediatra volta a consentire l’iscrizione anche di piccoli assistiti provenienti dai comuni vicini

Il danno da ritardo nella definizione di un procedimento di rilascio di un permesso di costruire
L’inerzia amministrativa, protrattasi oltre i tempi normativamente previsti, ha impedito di beneficiare in concreto del bene
CORTE COSTITUZIONALE

Pubblico impiego: dichiarata incostituzionale la norma sul periodo di comporto
Gravi patologie: da non computare i giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital

Attribuzione cognome al figlio nato fuori dal matrimonio: la Consulta solleva questione di legittimità
L’accordo dei genitori sul cognome da dare al figlio può rimediare alla disparità fra di loro se, in mancanza di accordo, prevale comunque quello del padre